La caduta di Gierusalemme a Barga

FESTIVAL OPERA BARGA 2013
Coproduzione Opera Barga - Auser Musici

13 e 14 luglio 2013, ore 21.15

LA CADUTA DI GIERUSALEMME
sotto l’imperio di Sedecìa, ultimo re d’Israelle
(Modena 1688)

Oratorio

Musica di Giovanni Paolo Colonna
Libretto di Giacomo Antonio Bergamori

Edizione critica a cura di Francesco Lora
Prima esecuzione italiana in età contemporanea

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Interlocutori e interpreti:

Sedecia, re di Gierusalemme - Yannis François, basso
Abdia, figlio di Sedecia - Kimberley Boettger Soller, soprano
Arielle, figlio di Sedecia - Manuela Ranno, soprano
Geremia, profeta - Alberto Allegrezza, tenore
Nabucco, re d’Assiria - Gloria Petrini, contralto
Nabuzardan, capitano di Nabucco - Andrea Schifaudo, tenore

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Direttore: Carlo Ipata
Ensemble strumentale Auser Musici
Regia: Dagny Müller
Costumi: Santo Costanzo
Luci: Riccardo Tonelli

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Il genere dell’oratorio – Il genere dell’oratorio è affine a quello dell’opera: le strutture musicali sono le medesime, ma il soggetto verte su temi biblici o spirituali, e l’esecuzione avviene senza gesto, scene e costumi. Negli ultimi anni, il genere è stato riscoperto, rivelando una grande forza teatrale e una sorprendente attualità di contenuti, spesso superiori a quelle delle opere coeve: per questo motivo, oggi gli oratorii sono spesso rappresentati in forma scenica.

Il compositore – Giovanni Paolo Colonna (Bologna 1637 - ivi 1695) fu maestro di cappella nella basilica bolognese di S. Petronio, e fu tra i compositori più celebri e influenti dell’epoca. Si scontrò con Arcangelo Corelli in un’appassionante sfida teorico-musicale; fu esaltato dal noto trattatista Angelo Berardi (che lo additò come il massimo compositore vivente); fu infine ammirato dal papa Innocenzo XII (che gli offrì la direzione della cappella musicale in S. Pietro in Vaticano) e da due sovrani che furono a loro volta musicisti esperti: il sacro romano imperatore Leopoldo I d’Asburgo (che amò collezionare le sue partiture) e Francesco II d’Este, duca di Modena (che fu il committente della "Caduta di Gierusalemme").

"La caduta di Gierusalemme" – Il libretto dell’oratorio, scritto dal poeta bolognese Giacomo Antonio Bergamori, verte sulla storia biblica del trionfo degli Assiri sul regno d’Israele, la medesima dalla quale fu tratto il "Nabucco" di Giuseppe Verdi: benché avvertito da Geremia dell’imminente sconfitta, il superbo re Sedecia fa incarcerare il profeta e sfida il re d’Assiria, Nabucco; quando Gerusalemme cade nelle mani del nemico, Sedecia ammette tardivamente le proprie colpe.
La morale del lavoro è un monito ai governanti: il potere non deve mai essere disgiunto dall’umiltà. "La caduta di Gierusalemme" prende spunto da un fatto storico che in quegli anni aveva turbato tutta l’Europa cristiana: nel 1683 l’esercito ottomano, condotto dall’ambizioso visir Mustafà Kara, aveva invano tentato di conquistare Vienna, liberata dall’esercito imperiale sotto la guida di Giovanni III re di Polonia.
Dopo essere stata creata a Modena nel 1688, nel perduto spazio di S. Carlo Rotondo, "La caduta di Gierusalemme" fu ripresa a Bologna nel 1690, nel corso di una sontuosa festa della nobiltà, e a Lucca nel 1695, nella chiesa di S. Maria Cortelandini.

La durata dell’oratorio, diviso in due parti, è di ca. 1h40’.

Per informazioni: www.operabarga.it