[A. Melani, frontespizio dei 'Concerti Spirituali, Roma 1682]
Membro di una antica famiglia pistoiese di musicisti, Alessandro Melani nacque a Pistoia nel 1639, ultimogenito di Domenico di Santi d’Antonio, allora campanaro del duomo. Fin dalla tenera età fu avviato agli studi musicali, così come già era stato per gli altri sei fratelli, dei quali uno divenne compositore, quattro sopranisti e uno campanaro. Quasi nulla sappiamo della sua formazione, ma è attestata la sua presenza presso il duomo della città natale in qualità di cantore tra il 1650 e il 1660. Negli anni successivi lavorò come maestro di cappella a Orvieto e Ferrara e nel 1667 rientrò a Pistoia con lo stesso incarico; si spostò poi a Roma a S. Maria Maggiore e nel 1672 a S. Luigi dei Francesi, dove operò fino alla morte, avvenuta nel 1703. Probabilmente quest’ultimo posto gli fu assegnato grazie al prestigio di cui il fratello Atto, cantante e diplomatico alla corte di Luigi XIV, godeva presso il sovrano francese e presso il cardinale Giulio Rospigliosi, eletto papa nel 1667 con il nome di Clemente IX. A Roma Alessandro Melani svolse la carriera di compositore di musica sacra e di operista e, per il ruolo che rivestì nel panorama musicale della città, può essere indicato come il precursore di Alessandro Scarlatti. Dopo alcuni anni di crisi, l’attività dei teatri musicali romani aveva dato segni di ripresa con la messa in scena, nel 1668, de Il girello del fratello di Alessandro, Jacopo. L’anno successivo venne rappresentata la prima opera databile di Alessandro, L’empio punito, che dopo una tiepida accoglienza iniziale fu ripresa a Firenze e Bologna. Si tratta del primo testo musicale che ha per argomento la leggenda di Don Giovanni, sebbene alquanto modificata dall’ambientazione in terra greca, a Pella, e dalla cornice arcadica entro la quale si svolge la vicenda. In ambito sacro Melani scrisse mottetti a otto, nove e dieci voci, una parte dei quali fu pubblicata in tre raccolte, mentre un cospicuo numero fu sparso in miscellanee a stampa e manoscritte. Al genere oratorio risalgono otto composizioni, tra i quali il perduto Lo scisma del sacerdozio testimonia il legame di Melani con la casa d’Este, in particolare con Francesco II, che commissionò il lavoro nel 1690.