[A. Veracini, frontespizio delle Sonate da Camera op. 2, Modena s.d.]
Antonio Veracini nacque a Firenze nel 1659 da Francesco di Niccolò, stimato violinista dal quale Antonio fu avviato alla pratica dello strumento e allo studio della composizione, proseguiti con ogni probabilità attraverso un periodo di perfezionamento su cui, tuttavia, mancano notizie attendibili. I buoni rapporti intrattenuti dal padre con la corte medicea gli garantirono già nel marzo 1682 un incarico presso la Granduchessa Vittoria della Rovere, con un modesto compenso mensile che alla morte della contessa nel 1694 continuò ad essergli corrisposto, benché dimezzato, quale pensione vitalizia. Nel 1700 succedette al defunto Pietro Sammartini come maestro di cappella di S. Michele in Firenze, con il compito di scrivere occasionalmente per diverse altre chiese della città. L’impegno stabile con un’istituzione religiosa non gli impedì di misurarsi, sul piano della ‘libera professione’, nella stesura di oratori per le compagnie di S. Marco, S. Jacopo del Nicchio e S. Niccolò del Ceppo, tanto è vero che dal 1718 il nome Antonio Veracini figura tra i membri della compagnia di musicisti in Firenze. Intanto egli aveva assunto la direzione della scuola di musica paterna (1708 ca.), che di fatto guidò, con dedizione ed energia, sino alla morte, avvenuta a Firenze nel 1733. Delle sue numerose composizioni sopravvivono soltanto le edizioni a stampa della musica per violino, ossia le Sonate opp. 1, 2 e 3, in cui non mancano tratti di originalità rispetto alle convenienze dell’epoca, soprattutto nella struttura delle frasi, rese insolitamente lunghe tramite inattesi ritardi in corrispondenza delle cadenze, nell’ampio contorno e nella tenerezza delle melodie, spesso di prim’ordine, benché qua e là l’autore ricorra ancora all’impiego di ritmi energici di fanfara e di temi accordali (fondati sulla spezzatura dell’accordo). Si spiega così il commento sull’arte violinistica di Antonio e del più celebre nipote Francesco Maria Veracini serbato nel ricordo di un contemporaneo (l’organista della cattedrale di Firenze Giovanni Maria Casini), secondo il quale "il cuore, oltr’alla bravura, guidava et accompagnava le dita e l’arco di que’ virtuosi".
Composizioni di Antonio Veracini:
10 sonate op. 1 (2 violini, violone o arciliuto, organo), Firenze 1691
12 sonate da chiesa op. 2 (violino, violoncello, basso), Amsterdam 1694
10 sonate da camera op. 3 (violino, violone o arciliuto, cembalo), Modena 1696
Oratori: Il figliuol prodigo, La caduta de' Filistei nella morte di Sansone, I trionfi di Giosuè, Assalon punito.