Moneta Giuseppe
6 ariette

Arietta I

 

Rammenta mia Nice,
specchiando la fronte
in limpido fonte,
l’egoico amator.

Se come Narciso
del vago tuo viso
t’accendi infelice,
ti cangi in un fior.

Arietta II

In pace soffrilo;
gli affetti tuoi
rivolger puoi:
Tirsi è più amabile,
Ninfa, di me.

Per te non nacqui;
per te non vissi;
io già tel dissi,
non son per te.

Arietta III

Piante amiche in voi col dardo
scolpirò gli affetti miei
ed il nome di colei
che struggendo il cor mi va.

Voglia il ciel che almeno un sguardo
qua rivolga, e ciò rimiri
e che al fin de’ miei martiri
la crudel senta pietà.

Arietta  IV

Mentre talor si lagna
il flebile usignolo
cui la fedel compagna
già tolse il cacciator,

al suon di sue querele
io pur disfogo il duolo,
ma piango un infedele
che non conosce amor.

Arietta V

Deh perdona, amata Nice,
all’error de’ sogni miei
che, dormendo, io mi credei
stringer te, mia cara, al sen.

Quanto mai costommi, oh Dio!
un momento sì gradito,
che, svegliandomi, svanito
trovo il breve mio piacer.

Arietta VI

Sospiri fervidi,
al caro bene
del cor le pene
gite a narrar.

Se qualche lagrima
sparge per duolo,
tornate a volo
me a consolar.

Organico

Voce (Soprano), arpa o pf.

Source

Firenze, Biblioteca del Conservatorio "Cherubini".

Opera gendre

Vocal Chamber Music

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